Nuova collaborazione Casa della poesia e il Fatto Quotidiano
04/04/2011

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Barbara Korun Slovenia sloveno Barbara Korun è nata nel 1963 a Ljubljana in Slovenia dove tuttora risiede. Laureata in slavistica e letterature comparate, docente di lettere in diversi ginnasi della capitale slovena, saggista, critico letterario e teatrale, ma soprattutto poeta, ha lavorato anche in alcuni teatri sloveni con l’incarico di curare il linguaggio e l’interpretazione artistica degli attori.
Nel 1999 pubblica con la casa editrice Mladinska knjiga di Ljubljana la raccolta di poesie "Ostrina miline" (La scabrosità della dolcezza), premiata come miglior opera prima.
Nel 2003 il Circolo editoriale Apokalipsa di Ljubljana dà alle stampe la sua seconda opera, questa volta di prose poetiche, "Zapiski iz podmizja" (Scritti da sotto il tavolo).
L’anno successivo vede la luce la sua terza silloge "Razpoke" (Spaccature), presso l’editrice Nova revija. Nel 2011 di nuovo il circolo editoriale Apokalipsa pubblica "Pridem takoj" (Vengo subito), grazie al quale ha vinto il premio Zlata ptica (L’uccello d’oro) per la letteratura e il premio Veronika.
Nel 2014, pubblica la raccolta "Čečica" (Turbata d’amore) e nel 2016, "Vmes" (In mezzo).
È presente in numerose antologie nazionali e internazionali ed è tradotta in ventiquattro lingue. È stata invitata a Cork in Irlandia e ad Essen in Germania, capitali europee della cultura rispettivamente nel 2005 e nel 2010, quale rappresentante poetica della Slovenia.
Organizza letture di poetesse slovene ed è attiva nella promozione di poesia nelle scuole slovene.
Per Casa della poesia ha partecipato a "Il cammino delle comete" nel 2005 e agli Incontri di Sarajevo nel 2006, a "La poesia resistente. Napolipoesia" nel 2010, "La poesia resistente" a Baronissi nel 2015, "Le molte lingue della poesia" a Desenzano del Garda nel 2019 ed è stata più volte ospite della struttura residenziale, partecipando ad incontri, presentazioni, progetti.
È del 2013 il suo primo libro italiano "Voglio parlare di te notte. Monologhi", tradotto da Jolka Milič e pubblicato dalla Multimedia Edizioni.
Nel 2016 ha ricevuto il "Premio internazionale Casa della poesia – Regina Coppola".
Negli ultimi anni ha lavorato come volontaria nei campi profughi in Slovenia.
Nel 2021 viene pubblicato il suo secondo libro italiano, "Odore umano" sempre nella traduzione di Jolka Milič e sempre per Multimedia Edizioni.
Ostrina miline(La scabrosità della dolcezza),Mladinska Knjiga,1999-(National Book Fair Award)
Zapiski iz podmizja (‘Notes from under the Table’), Apokalipsa, 2003
Razpoke (Spaccature), Nova Revija, 2004
Opere pubblicate in Inglese
Chasms, Poetry Miscellany Publications, UT Chattanooga USA, 2003,
Songs of Earth and Light (Southword Editions, 2005)
RIFLESSIONI SULLA POESIA
di Barbara Korun
Scrivo forse diversamente essendo una poetessa e non un poeta? In quanto poetessa i lettori mi accettano diversamente di come lo farebbero se fossi un poeta? Per me fa lo stesso. Ma sociologicamente parlando non lo è. Il genere sessuale al quale appartengo senza dubbio influisce su come scrivo, anche se ignoro in che modo, essendo io un'entità. Ciò che sono comprende anche il mio sesso, comunque non posso assolutamente togliermelo da dosso, fare finta che non esiste o astrarlo, neanche ipoteticamente. Nemmeno intendo farlo. Leggo la poesia che certe donne scrivono in maniera da eludere il loro sesso, di negarlo, di non metterlo in mostra bensì sottrarlo alla vista. In quanto a me la mia femminilità mi eccita più che inquieta. Mi fa piacere (ne godo) e mi rende felice.
Una volta pensavo diversamente: di essere fatta a strati. Nelle cui profondità c'è l'essenza o un essere. E quest'essenza non è niente, solo esiste. (Sa di essere un miracolo per il semplice fatto di esistere? E cos'è un miracolo? "Senti, pioggia?" (*)
Dopo, in qualche modo, questa essenza è umana, è un essere umano. Non è donna, non è uomo, è un essere umano. Si porta appresso un'eredità. In seguito viene il genere sessuale. E infine arriva la lingua, l'appartenenza ad altra gente.
Adesso però so che tutto questo è ben bene mescolato insieme. Che forse esiste quella nuda essenza, "quell'essere o creatura" che non è nulla, tranne il fatto che esiste; e dall'altra parte tutto il resto, inscindibile.
L'essere non ha parole. Tutto il resto invece ne ha moltissime e diverse.
Per me la letteratura è comunicazione. Scrivere/leggere significa parlare, chiacchierare, conversare con qualcuno, con l'altro (che può essere in me, nel mio intimo). Mi auguro solo d'incontrare nella vita quante più persone possibile che siano interessanti, intelligenti, dalle vedute larghe, mature spiritualmente e moralmente (di persona e attraverso la lettura).
(*) Nel senso: hai facoltà percettive o sei qualcosa di
Traduzione Jolka Milič
Odore umano Barbara Korun
Odore umano 2021 160 Poesia come pane
Voglio parlare di te notte - Monologhi Barbara Korun
Voglio parlare di te notte - Monologhi 2014 144 Poesia come pane