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04/04/2011

Napolipoesia. 2002 Napoli

napolipoesia-2002
napolipoesia-2002
Napolipoesia. 2002 Napoli 13/09/2002 13/14/15 Settembre 2002
Castel Nuovo / Maschio Angioino
Napoli
PROGRAMMA
Venerdì, 13 settembre, 2002
Ore 20,30
Apertura
Le voci della poesia
(Apollinaire, Éluard, Achmatova, Majakovski, Esenin, Artaud, Garcia Lorca, Dylan Thomas, T.S. Eliot, L. Hughes, …)
Ore 21,00
Inaugurazione Napolipoesia 2002
Interverrà; l’Assessore alla Cultura Dott.ssa Rachele Furfaro
Reading
Mariano Bàino (Italia)
Lance Henson (Stati Uniti)
Jack Hirschman (Stati Uniti)
Susan McMaster (Canada)
Erri De Luca (Italia)
Carmen Yánez (Cile)
Sabato 14 settembre, 2002
Ore 20,30
Apertura
Le voci della poesia
(Borges, Neruda, Salinas, Pound, Frost, Plath, Pasolini, Kerouac, Corso, …)
Ore 21,00
Reading
Jorge Enrique Adoum (Ecuador)
Tony Harrison (Inghilterra)
Mimi Khalvati (Iran / Inghilterra)
Giancarlo Majorino (Italia)
Carter Revard (Stati Uniti)
Luis Sepúlveda (Cile)
Domenica 15 settembre, 2002
Ore 20,30
Apertura
Le voci della poesia
(Ginsberg, Matz, Baraka, Sanchez, McClure, Piri Thomas, J. Gelman, Benedetti, … )
Ore 21,00
Reading
Etel Adnan (Libano)
Louis-Philippe Dalembert (Haiti)
Michel Deguy (Francia)
Agneta Falk (Svezia/Inghilterra)
Tomaz Salamun (Slovenia)
Michele Sovente (Italia)
Endre Szkárosi (Ungheria)
Giunti alla terza edizione di "Napolipoesia" è già possibile tirare una prima conclusione: la fusione delle due parole che costituisce il titolo della manifestazione è pienamente attuale. L'accoglienza calorosa del pubblico ed il gradimento incondizionatamente espresso da tutti i poeti invitati, non lasciano adito a dubbi: sarà per il panorama, sarà per la propensione all'ospitalità, sarà per quell'intreccio tra mito e quotidianità che si respira ad ogni angolo di strada, ma Napoli e Poesia sono indissolubilmente legati. È difficile dimenticare il tramonto sul mare dell’area archeologica del capo Posillipo (che ospitò la prima edizione), l’incombere del Vesuvio, l’imponenza del Maschio Angioino che ha accolto le performances poetiche e musicali, la brezza che dal porto partenopeo ha sussurrato in mille idiomi la necessità ineludibile dell’incontro e della convivenza tra popoli.
Ancora una volta portati da questo vento leggero, atterreranno, in una dolce notte mediterranea, i migratori della parola e l’incantesimo, almeno per tre giorni, potrà essere rinnovato: la poesia potrà tornare nella vita. Sussurrerà, o magari urlerà, ad ognuno di noi, che la “tenerezza è rivoluzionaria”, che l’amore è sovversivo, che la diversità è ricchezza, che il cambiamento è possibile, anzi indispensabile per impedire che l’offesa fatta al mondo si ritorca contro tutti noi.
Perché questa magia dell'incontro tra la realtà e l’utopia possa avverarsi, abbiamo ritenuto essenziale costruire anche questa terza edizione di Napolipoesia a partire dall'elemento primario del corpo del poeta che legge il suo testo, ricongiungendosi in tal modo alla oralità della genesi della poesia. Quindi abbiamo ridotto al minimo indispensabile quello che si frappone tra questo evento e chi ascolta, consentendo (anche attraverso la proiezione delle traduzioni) il contatto diretto, quasi fisico, una sorta di abbraccio del pubblico che riconosce il suo poeta.
Ma allo stesso tempo abbiamo continuato a favorire la contaminazione fra linguaggi, continuando a privilegiare l’interazione tra poeti e musicisti che offre a nostro avviso una nuova dimensione non solo emotiva, ma anche espressiva.
Ci auguriamo che il Maschio Angioino, anche in questa edizione, non sia il castello della purezza, il luogo della separazione, ma piuttosto il luogo della contaminazione, la felice Torre di Babele in cui ognuno porta la propria identità uscendone più; ricco di immaginazione e di desiderio, di umanità e di poesia.
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Ho ritenuto, in qualità di Assessore alla Cultura del Comune di Napoli, di promuovere Napolipoesia 2002, dando così continuità ad un progetto di ampio respiro (la cui validità era stata già collaudata nelle due edizioni precedenti), poiché ho individuato in essa un modello di iniziativa che coniuga la valorizzazione delle risorse esistenti (il Maschio Angioino, il paesaggio universalmente noto del golfo di Napoli, i fermenti letterari della città e dell’ampio territorio che ad essa fa riferimento) con la proposta di quanto in campo poetico proviene dal panorama internazionale, e che, oltre all’attrazione immediata dell’incontro di culture provenienti da vari continenti, funge anche da ambasciatore e promotore delle nostre risorse verso quei paesi e continenti.
Sono convinta, così come l’intera Amministrazione Comunale, che la politica non sia solo la capacità di governare il presente, ma anche la necessità di immaginare il futuro e di operare per consentire che esso sia il migliore possibile, di conseguenza credo che non possiamo limitarci a sfruttare le pur consistenti ricchezze culturali e paesaggistiche del nostro territorio, ma dobbiamo creare le condizioni più favorevoli alla crescita di un'offerta di qualità.
Sono certa che la presenza dei poeti, donne e uomini che con la loro voce e le loro lingue diverse sapranno creare un momento non solo di grande fascino, ma anche di testimonianza culturale e civile, ricordandoci con i loro versi anche quei conflitti e quelle lacerazioni che ancora nel terzo millennio dominano la cronaca di tutti i giorni, consentirà di immaginare per il nostro territorio un futuro da protagonista nello sviluppo dell'incontro e del dialogo tra i popoli, che oggi si impone con ancora maggior vigore quale unica strada da percorrere per tentare di risolvere i complessi problemi che incombono sul futuro dell’umanità.
Auspico quindi non solo la conferma del meritato successo di questa manifestazione, così come è avvenuto per il passato, ma anche il radicarsi di questo tipo di iniziative che, esaltandone la vocazione all’accoglienza, contribuiscono notevolmente alla crescita della cultura e dell'immagine della città di Napoli.
Rachele Furfaro
Assessore alla Cultura del Comune di Napoli
Comune di Napoli
Assessorato alla Cultura
Ringraziamenti:
Consolato Generale degli Stati Uniti d’America di Napoli, The British Council, Canada Council for the Arts, Ambasciata del Canada in Italia, Institut Français de Naples, PEN Club Slovenia, Delegazione Palestinese in Italia, Consolato Onorario d’Ungheria di Napoli, Associazione Culturale Ungherese di Napoli, Istituto Centro Europeo di Budapest.
Musicisti:
Giovanni Amato (tromba), Maurizio Carbone (percussioni), Carmela Cardone (arpa), Marco Cinque (flauti nativi), Mauro Di Domenico (chitarra e strumenti a corde), Gaspare Di Lieto (pianoforte), Ferdinando Gandolfi (strumenti tradizionali a fiato), Riccardo Morpurgo (pianoforte), Martin O’Loughlin (didgeridoo e tuba), Aldo Vigorito (contrabbasso).
Collaborazioni:
Carmen Mitidieri, Antonella Sara, Juan Vicente Piqueras, Sinan Gudzevic, Massimo Bacigalupo, Darja Betocchi, Jolka Miliè, Gordon Poole, Gabriele Poole, Ada Donati, Eleonora Chiavetta, Andrea Sirotti, Giancarlo Cavallo, Mauro Marra, Mariella Lo Russo, Maria Pia De Paulis, Paola Martini.