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04/04/2011

matevski-mateja-180 Biografia

Mateja Matevski
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Mateja Matevski è nato a Istanbul nel 1929. È poeta, saggista e critico letterario. Come traduttore ha svolto un'intensa attività, traducendo al macedone più di trenta libri dallo spagnolo - non possiamo dimenticare che Matevski è un importante ispanista - (Rafael Alberti, Padrón, Ramón Jiménez, Octavio Paz e l'opera completa di Garcìa Lorca), dal francese (Anise Koltz, Frenaud), dal russo (Puškin), dallo sloveno (Prešern, Gradnik, Zlobec, Minati, Pavcek, Zajc), dall'albanese (Gaytani) e dall'italiano (Morina, Bogliun).
È considerato il maggior poeta macedone vivente e uno dei maggiori rappresentanti della poesia europea contemporanea.
Ha insegnato Storia del Teatro e del Dramma, presso la Facoltà d'Arte Drammatica dell'Università di Skopje ed è stato Direttore Generale della Radio-Televisione Macedone e Presidente del PEN Club di Macedonia. È Direttore dell'Accademia delle Arti e delle Scienze di Macedonia ed è stato uno dei fondatori del Festival Internazionale di Poesia «Le Notti Poetiche di Struga».
Ha ottenuto importanti premi e riconoscimenti nazionali quali il «Premio dell'Associazione degli Scrittori di Macedonia», il «Premio Koco Ratsin», e come traduttore il «Premio Grigor Prlicev»; e importanti premi internazionali quali il «Premio Mondiale Fernando Rielo di Poesia Mistica» a Salamanca, il «Premio Mediterraneo» a Palermo, il «Premio Blaise Cendras» in Svizzera, il «Diploma di Tagore» in India, il «Premio Županciceva Listina» in Slovenia, il «Goranov Vijenac» in Croazia e il «Premio Atlantide» a Las Palmas di Gran Canaria. È stato decorato dal Governo Francese con la «Legion d'Onore» .
Le sue poesie sono state tradotte in una ventina di lingue e il volume di poesie Nebbie e Tramonti è stato pubblicato in Italia nel 1969, a Siena, a cura di Giacomo Scotti.
Ha pubblicato i volumi di poesia: Piogge (1956), Equinozio (1963), Iride (1976), Cerchio (1977), Tiglio (1980), Nascita della tragedia (1985), Lontananza (1990), Torre Nera (1992), Nevicata (1996), Palude (1999) e Paesaggio Inferiore (2000, Gran Premio dell'Unione degli Scrittori di Macedonia).
La sua poesia, fatta di immagini chiare ed espressive, porta in sé, fin dalle prime raccolte, un tono elegiaco di scetticismo e malinconica meditazione, che, pur nella sua chiarezza, non arriva mai alla rivelazione completà e finale, ma il tutto resta parziale, frammentato, incompleto. Il suo stile propone un tono contenuto e un dialogo conciso e magico. Riguardo i principi della sua poetica lo stesso Matevski dichiarò in un'occasione: «La poesia non dà mai risposte né risolve problemi, ma tenta solo di farlo. La costante ricerca di risposte mantiene sveglio lo spirito umano, e in questo modo, attraverso insoddisfazioni, trappole, dubbi, amarezze e sofferenze, lo rende attivo e rende possibile la sua integrità storica».
L'effetto ermetico ed allucinatomi della sua poesia riporta spesso ai poeti surrealisti francesi, ma non senza rifarsi anche a Mallarmé o Saint-John Perse, mescolati a toni, in certe luci e timbri, chiaramente e profondamente lorchiani. La sua opera è spesso stata vista come in equilibrio tra pensiero ed emozione, illusorietà del classico ed identità del moderno, osmosi tra senso e ritmo, definendo Matevski «un poeta d'espressione bilanciata».
Matevski ha lavorato sugli elementi antichi della poesia macedone, rimodernizzandoli e riproponendoli in una nuova veste. Non bisogna nemmeno dimenticare che Matevski è stato uno dei primi a servirsi del verso libero all'interno della poesia macedone contemporanea.
L'eredità delle origini non si è così trasformata in una poesia puramente folkloristica o decorativa, ma accompagnata dall'attitudine cosmopolita e universale di questo poeta, tale eredità si è trasformata in un dialogo tra la tradizione del proprio paese e la sensibilità contemporanea. Da questo punto di vista, Mateja Matevski ha incorporato nella propria poetica quelle procedure già formulate chiaramente dal grande poeta serbo Vasko Popa: «La sola reale, illuminante tradizione nella nostra poesia popolare è il processo della sua costante innovazione, il processo di permanente rivelazione».
Poeta colto e popolare, sempre in equilibrio tra tradizione, mito e modernità, Mateja Matevski dimostra come la Macedonia continui, attraverso i secoli, a mantenersi viva e aperta al mondo attraverso la poesia. (Gaetano Longo)
Il 25 febbraio 2005, in occasione della cerimonia inaugurale della XVI edizione di Galassia Gutenberg, a Napoli, gli è stato assegnato il "Premio Mediterraneo di Letteratura 2005", per la grande opera di comunicazione e dialogo interculturale svolta sia come giornalista che come poeta.

Ha partecipato nel 2005 agli Incontri internazionali di poesia di Sarajevo.