Nuova collaborazione Casa della poesia e il Fatto Quotidiano
04/04/2011

Alla mia terra Poesie

Alla mia terra
Io so che nulla potrà mutare
il nero della mia gente,
il soliloquio scende
come una sera di scirocco
e non ha ragioni, non ha patria.
Io so che nulla potrà spiegare
la testa dura dei bambini,
mia madre non sa calmarli,
scende per il vicoli la stella
e da ogni casa
pare che venga e sia lontano il mare.
Io so che nulla si consuma
e profumo di mura e vecchie notti
un vento solitario come ardendo
nelle donne trabocca. Le rovescia
nella polpa degli occhi il solleone.
Anneriscono ardendo. Lo spiraglio
delle notti festose, il brulichìo
dei gioielli di voto, in un biroccio
di sonagli dirupa.
Io so che il corpo ammala ove l’abbaglio
d’un ritratto è funesto,
il fuochista d’argento stralunato
nella stanza del porto.
Il mare ventilava i suoi capelli.
Io so che nulla potrà mutare
il cuore della mia gente,
il pianto dentro i muri della sera,
i paesi violati da un respiro
di vento appena.
I morti nuovi brucerà l’estate,
fumerà l’azzurro
dai ruderi che l’afa slarga al mare.
Ossessa ossessa,
mia terra fedele al soliloquio
che sale incontro ai monti e le gramaglie
trascina, le sue colpe,
l’innocenza ferita come un figlio.