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04/04/2011

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Gregorio Scalise Italia italiano Gregorio Scalise, poeta italiano nato a Catanzaro nel 1939 e residente a Bologna, dove insegna all’Accademia d’Arte. Ha esordito negli anni Sessanta con un paio di plaquettes pubblicate in ambito sperimentale, nelle edizioni Geiger di Adriano Spatola: "A capo" (1968) e "L’erba al suo erbario" (1969). Una sua apparizione decisiva è del 1975, quando assume una posizione di netto rilievo nell’antologia "Il pubblico della poesia", curata da A. Berardinelli e F. Cordelli con l’inserimento del suo poemetto "I segni", uno dei suoi esiti migliori, se non il migliore in assoluto, poi ripreso nel volume "La resistenza dell’aria" (1982).
Carattere essenziale ed evidente della poesia di Scalise è la nitidezza razionale del tono, il suo muoversi con argomentazioni apparentemente per sentenze memorabili e in realtà soprattutto enigmatiche e paradossali. Scalise crea quindi una testualità a due facce: da una parte l’ordine di un dire lucido ed asciutto, dall’altra il disordine di una razionalità del tutto illusoria. In questo modo, riesce a restituire in modo singolare ed efficace la condizione assurda nella quale si trova spesso a vivere l’uomo contemporaneo.
Intelligenza e ironia, impostazione filosofica e forte spessore culturale sono alla base della sua scrittura poetica, nella quale procede spesso per accostamento di frammenti che creano l’uno con l’altro movimenti sorprendenti e attriti di senso. Antiretorico e asciutto nel procedere, Scalise è poeta dalla fisionomia nettamente riconoscibile e personale. Dopo "La resistenza dell’aria" si segnalano altre raccolte come "Gli artisti" (1986) e "Danny Rose" (1989). È anche autore di drammi e di opere saggistiche come "Bruciapensieri", "Ma cosa c’è da ridere" e "Talk-show".

Maurizio Cucchi
La stampa Web


Gregorio Scalise ha preso parte a "VersoSud. Incontri internazionali di poesia" nel settembre 2007.
Raccolte poetiche

* A capo (Geiger, Torino 1968)
* L’erba al suo erbario (Geiger, Torino 1969)
* L’uomo nell’astuccio (testo visivo uscito in copie numerate, 1969)
* Sette poesie (Bologna 1974)
* Poemetti (in “Quaderno collettivo” n. 1, Guanda, Milano 1977)
* Dodici poesie (in “Almanacco dello specchio” n. 8, a cura di M. Forti, Mondadori, Milano 1979)
* La resistenza dell’aria (Mondadori, Milano 1982)
* Gli artisti (Lunario nuovo, Catania 1986)
* Danny Rose (Amadeus, Montebelluna 1989)
* Poesie dagli anni ’90 (Orizzonti Meridionali, Catania 1997)
* La perfezione delle formule (Stampa, Varese 1999)
* Controcanti (Quaderni del circolo degli artisti, Faenza 2001)
* Nell’ombra nel vento (Art, Bologna, 2005)
* Opera-opera poesie scelte 1968-2007 (Luca Sossella editore, Roma, 2007)

Poesia visiva

* Attività visive, 66 operatori d’avanguardia di tutto il mondo (Circolo Italsider, Taranto, ottobre 1969)
* Exposicion internacional de ediciones de vanguardia (Ovum 10, Montevideo, Uruguay 1969)
* Festival de la postal creativa (“Galeria U”, Montevideo, Uruguay 1969)
* “De poesia avanzada” (Università di Zaragoza, aprile 1970)
* Sotto forma di poesia/spettacolo (Circolo universitario, Caloria, Napoli 1970)
* Poesia internacional de vanguardia (Galeria de arte Danae, marzo/aprile 1970)
* Exposicion exhaustiva de la nueva poesia (“Galeria U”, Montevideo, Uruguay febbraio/marzo 1972)
* Exposicion Internacional de Poesia Visual (2º Bienal, Panama, 1972)
* Nota sulla poesia visiva (Laboratorio n. 2, Bologna 1977)

Saggistica

* Bruciapensieri (Il cavaliere azzurro, Bologna 1983)
* Ma cosa c’e’ da ridere? (Synergon, Bologna 1993)
* Talk Show System (Synergon, Bologna 1995)
* Pensieri sulla guerra (Gruppi consiliari Verdi (a cura di), Bologna 2000)
* La contraddizione iniziale (ediz. Magenta, Varese, 2006)

Antologie

* Il pubblico della poesia a cura di F. Cordelli e A. Berardinelli (Lerici, Cosenza 1975)
* La parola innamorata: I poeti nuovi 1976-1978 a cura di G..Pontiggia e E. Di Mauro, (Feltrinelli, Milano,1978)
* La poesia italiana di oggi, a cura di M: Lunetta, (Newton Compton Editori, Roma, 1981)
* A. Porta, La poesia degli anni settanta (Feltrinelli, Milano 1979)
* G. Raboni, Dodici poesie, “Almanacco dello specchio” n.8, a cura di M. Forti (Mondadori, Milano 1979)
* Il pensiero e il corpo, a cura di F: Doplicher e U: Piersanti. (Quaderni di Stilb. Fano 1986)
* In my End is my Beginning (i Poeti italiani negli anni ottanta e novanta. (Tascabili Ripostes, Salerno 1966)
* Poeti italiani del secondo novecento a cura di M. Cucchi e S. Giovanardi (Mondadori, Milano 1996 e Oscar Mondadori, Milano 2004)
* I sentieri della notte Figure e percorsi della poesia italiana del nuovo Millennio a cura di G. De Santis (Crocetti, Milano 1996)
* G. Majorino, Poesia e realtà. 1945-2000 (ed. Marco Tropea, Milano 2000)
* Terra e scrittura: Voci della cultura calabrese, a cura di Dante Maffia, (edizioni Paideia, Firenze 2003)
* Poesia e realtà.1945-2000, a cura di Giancarlo Majorino. (Marco Tropea Editore)
* Il pubblico della poesia. Trent’anni dopo, a cura di Alfonso Berardinelli e Franco Cordelli, (Castelvecchi, Roma, 2004)
* Almanacco dello specchio, a cura di M: Cucchi e A Riccardi, n.1, (Mondadori Milano 2005)

Antologie estere

* Italian _ Poetry 1960-1980 from neo to post avangarde Edited by A. Spatola and Paul Vangelisti. (Invisible City, San Francisco – Los Angeles,1982)
* Poesia italiana de hoy (La narracion del desengano), a cura di P: Civitareale, (Olifante ediciones de poesia, Saragozza 1984)
* Vernissage, Antologia della poesia italiana contemporanea. (Mosca 1986)
* Poetry, Italian Poetry since World War II, a cura di P:Cerchi e J. Parisi. Ottobre-Novembre 1989 (edizione bilingue)
* Venticinco anos de poesia in Italia (De la neoavanguardia a nuestras dias). A cura di Juana Castro e Emilio Coco. (Edicion Parallelo 38, Cordoba 1990)
* Italian poetry 1950 to 1990,by Gayle Ridinger, (Dante University Press, Boston 1996)
* Eureka (Poetry and criticism) (Tokio, 1998)

Alcuni testi teatrali

* Il pupazzo azzurro (1978)
* Ultima lettera allo scenografo (1980)
* Milena risponde a Kafka (1986)
* Marylin 5 agosto (1988)
* Boite à conduire (1998)
* Tutte le donne del viaggiatore (2000)
* Sartre (2007)
* Richiesta di danni alla sinistra (2007)
“Opera-opera” di Gregorio Scalise

di Fabio Orrico

Lode all’editore Sossella che con Opera-opera manda in libreria una bella antologia dell’opera di Gregorio Scalise, uno dei grandi poeti italiani del nostro tempo. Autore di uno dei libri fondamentali della poesia italiana degli anni 80 e cioè La resistenza dell’aria, uscito nello Specchio Mondadori, negli ultimi anni Scalise ha pubblicato solo con piccoli editori, rendendo più difficile recuperare i suoi testi. La sua ispirazione, nel frattempo, non è stata ferma, ovviamente. Dal furore grammaticalmente organizzato del libro sopraccitato Scalise è arrivato a un taglio sempre più definitivo e filosofico, organizzando i suoi versi in una prospettiva di angosciante compostezza. Se la poesia è canto, quella di Scalise è ancora di più pensiero, fino a raggiungere l’abbacinante violenza dell’aforisma. Il poemetto I segni, probabilmente il capolavoro dell’autore è, ancora una volta, il vertice emotivo del libro. Non c’è una riga, una parola, in questo testo, che non ci colpisca con la forza di un maglio. Con il suo andamento sonnambulico, ieratico, con la sua precisione, la sua esattezza, I segni illumina uno squarcio di futuro, oggi come al tempo della sua pubblicazione e, nella giostra dei suoi versi, butta lì alcune spaventose banalità che ci piacerebbe dimenticare: “Per paura del pericolo / si diventa ubbidienti”.
Ma è ingiusto soffermarsi soltanto su quello che è il testo più celebrato del poeta. Ci sono altre pagine bellissime in questa antologia (Autunno, tutti i brani tratti da Danny Rose dell’89, la sequenza Gioco piramidale dalla sezione di testi inediti che chiude il volume), per esempio la nota iniziale nella quale è Scalise stesso a presentarsi e a raccontarci un po’ della sua vita.
Io ho avuto il piacere di conoscere Gregorio Scalise. Basta parlarci qualche istante per percepire un’intelligenza irradiante, mobilissima, anche vagamente tignosa e un senso dell’umorismo che non lascia scampo. Non mi è mai sembrato uno di quegli intellettuali così contenti di dirsi ironici e soprattutto autoironici (definirsi autoironici è una cosa che porta all’orgasmo parecchia gente), ma un uomo di rara lucidità che, tra i colleghi poeti, brilla per senso della misura e obiettività. Insomma, Scalise non è solo un grande poeta. Per dirla con il Jack Lemmon de L’appartamento Scalise è un mensch, un essere umano.



da: www.scrittinediti.it