Nuova collaborazione Casa della poesia e il Fatto Quotidiano
04/04/2011

Madre mia diletta

Madre mia diletta
Figlia del capo della montagna
Calma come un bosco montano
Austera come un’alta cordigliera
La paziente madre della collina
Mia diletta madre.
Che si copre con cura il capo
Si stringe la cinta
Cammina a piedi nudi
Attraversando gli erti pendii dei monti
Portando pesanti ceste sulla schiena
Incomincia il suo cammino salendo gradatamente
Sulle creste dei colli e dei monti
Superava le lunghe catene
Prendendo acqua dal placido
Ruscello di montagna e consumando il suo pasto frugale
Nei lontani terrazzi defatiganti
Scavando all’angolo del campo
Levando alto hoi
Scacciando via il cinghiale e le scimmie urlando hoi
Riprende il suo cammino in salita
Ansimando un sospiro di sollievo
Tergendosi il sudore dalla fronte
Mia diletta madre della collina
Le chiesi un giorno
“Mia diletta madre della collina
Dentro la cesta che porti sulla schiena
Dimmi che cosa tieni;
Mostramelo per una volta, madre, ti prego”
Senza scaricarsela dalla schiena
Mia madre mi mostrò dalla cesta
Cosa stava portando
Guardai dentro con ansia e
Oh, dentro la cesta trovai
Il suo vecchio marito
Ed il giovane figlio
Le chiesi stupita
“Cos’è questo, madre?”
La madre mi rivolse uno sguardo
Poi disse calma,
“Come potrebbero sopravvivere,
Se non li portassi con me”
Senza dire altro
Riprese il suo cammino in salita
Come al solito
Calma ed austera
Mia diletta madre