Nuovo sito per Casa della poesia. Cosa ne pensate? Inviateci un feedback
04/04/2011

agolli-dritero-115

Leggi e ascolta i testi dell'autore

dritero-agolli-1
Dritero Agolli Albania albanese Dritëro Agolli, scrittore albanese è nato a Menkulas, Corizza, nel 1931. Autore fecondissimo di poesie, racconti e romanzi, nell'ambito della letteratura del suo paese ha costituito una voce particolarmente umana e sincera.
Vita e opere. Ha compiuto gli studi universitari a Leningrado, laureandosi in filologia. Ha esordito come poeta con la raccolta Në rrugë dola ("Sono uscito per strada", 1958), scegliendo temi agresti che esaltano le sue radici contadine. Il rifiuto dell'intimismo lirico a favore di una linea oggettiva e ottimista, inneggiante al progresso sociale, connota tutta la prima fase della produzione poetica di Agolli, da Hapat e mija në asfalt ("I miei passi sull'asfalto", 1961) a Udhëtoj i menduar ("Passeggio pensieroso", 1985). La raccolta Pelegrini i vonuar ("Viandante attardato", 1993) segna una svolta radicale: caduti i vecchi idoli, Agolli ripercorre il proprio cammino, adottando cadenze liriche e toni riflessivi. Sulla stessa linea si colloca la successiva Gdhihet dhe ngryset ("Fa giorno e imbrunisce", 2000), significativo esito di una tormentata ricerca. Altrettanto complessa e ricca la produzione narrativa, che trova il suo motore primo nella contrapposizione tra mondo contadino e mondo cittadino, mentalità borghese e mentalità progressista, condotta spesso sul registro dell'ironia. Accanto a novelle (Njeriu i mirë, "Il buonuomo", 1973), Agolli ha pubblicato numerosi romanzi, tra i quali: Njeriu me top ("L'uomo col cannone", 1975), evocazione epica e insieme ironica della guerra di liberazione; Shkëlqimi dhe rënia e shokut Zylo ("Ascesa e caduta del compagno Zylo", 1973), critica sarcastica alla burocrazia; Kalorësi laqurik ("Il cavaliere nudo", 1996), romanzo in cui s'intrecciano amori sullo sfondo della crisi della società; Arka e djallit ("Lo scrigno del diavolo", 1997).

In Italia sono stati pubblicati: "Il commissario Memo" (2004, Ed. Insieme), "Ascesa e caduta del compagno Zylo" (1993, Argo), "Novelle" a cura di E. Miracco (1999, Marco).
Bibliografia in lingua albanese

Mesditė, (1969)
Komisari Memo, (1970)
Shkėlqimi dhe rėnia e shokut Zylo, (1973)
Njeriu me top, (1975)
Nėnė Shqipėri, (1976)
Trendafili nė gotė, (1980 )
Mosha e bardhė, (1985)
Njerėz tė krisur, (1995)
Shpirti i gjyshėrve 101 kėngė, (1996)
Vjen njeriu i ēuditshėm, (1996)
Teshtimat e lirisė. Njeriu, (1997)
Zhurma e erėrave tė dikurshme, (1999)
Gdhihet e ngryset, (2000)
Dėshtaku, (2000)

Bibliografia italiana

LIBRI:

* IL COMMISSARIO MEMO, Ed. Insieme, 2004.
* ASCESA E CADUTA DEL COMPAGNO ZYLO
A cura di G. Schiraldi;Traduzione di F. Cezzi;ARGO, Lecce, 1993
* MADRE ALBANIA,
Casa Editrice "8 Nėntori",Tirana, 1975.( Scritto negli anni 70, in occasione del trentennale della Liberazione dell'Albania e della rivoluzione popolare.)

* NOVELLE,
MARCO ED., 1999.

* ELENA e ISMAIL KADARÉ, - DRITĖRO AGOLLI - STERJO SPASSE - MIGJENI - DIANA ĒULI - MIMOZA AHMETI ed altri
DAL PAESE DELLE AQUILE-RACCONTI ALBANESI;traduzione di F. CEZZI; introduzione di RAFFAELE NIGRO;ARGO, Lecce, 1994 (Attraverso i tredici racconti di autori albanesi del Novecento proposti in questo libro, si vogliono fornire le coordinate di una letteratura caratterizzata dal conflitto fra il nuovo e la tradizione. Sono narrate storie di uomini forti, armati solo dal desiderio di comprendere e con una fiducia indiscussa nella vita.)
Mi sento come un viaggiatore che sa di aver lasciato alle spalle qualcosa di non detto, e questo si è rivelato sotto forma di un dolore stringente e di una infinita tristezza. Mi domando ancora insistentemente che senso possa dare alla propria vita, quali gli ideali necessari per sentirsi ancora vivi e propositivi dopo che quel castello di idee e ideali in cui abbiamo creduto totalmente o in parte è crollato e nella polvere delle sue macerie stiamo osservando dissolversi i nostri sogni. La mia generazione credeva nella possibilità di costruire una società di uomini liberi, dove il senso dell’uguaglianza potesse sopraffare le ingiustizie e dove l’uomo avrebbe potuto esprimersi liberamente.

Dritero Agolli