Nuova collaborazione Casa della poesia e il Fatto Quotidiano
04/04/2011

Breviario iracheno (estratto) Poesie

Breviario iracheno (estratto)
I

Il pallido stratega
occhialuto sentenzia:
la guerra futura
durerà, al massimo
cinque minuti.
È un ottimo modo
di far fuori la morte
e la sua lenta
indomabile paura.
Le vecchie sporche guerre
le ricordate?
Corpi neri e sozzi
appestati e macerie,
polvere e fiamme
e ululìo di donne.
Bella - disse un vecchio
decrepito con denti
di sabbia - bella
la morte come rapido orgasmo -
che in memoria conservo -
dirompende e finale.

II

Esco dal mio buso.
Trionfano, cantano.
Un buon lavoro
ha fatto morte.
E mai completo
se cantano, trionfano.

III

Ci tocca vivere e vedere.
Si vaga per il deserto.
Berremo urina.
Mangeremo sabbia.

IV

Sì - camminiamo -
ci restano gambe
e poco cervello.
La pura ostinazione
ti fa vedere
valli e pianure di delizia.

V

Ho qui una mia
pur vile primavera.
Potrebbe il mondo
farsi più vile,
deporre la sua boria,
attendere sua fine,
stupefatto, tranquillo...

IV

Piccolo alunno di Brecht,
uscii dalla sua incerta luce
e nelle tenebre
del secolo globale,
tra spettri di truce libertà,
mossi i miei passi di vecchio.
Il maestro mi guarda
ed io copro il suo volto
con maschere di triste nullismo.

(...)


da: Silvio Cumpeta, "Breviario Iracheno", Edizioni Kappa Vu, Udine, 2003