Nuova collaborazione Casa della poesia e il Fatto Quotidiano
04/04/2011
Remando Rowing
Esperienza! Esperienza!
(lascia che vada, lascia che venga):
fui ammaccata in questo mondo
come il parafango di una Plymouth;
la prima volta fu
sbarre glaciali di culla,
poi bambole,
la devozione alle loro bocche di plastica;
poi fu la scuola,
piccole file di seggioline,
scarabocchiavo di continuo il mio nome,
ignara e ingolfata,
una i cui gomiti non funzionavano.
Poi ci fu la vita,
le sue case crudeli
e le persone che si toccavano di rado
– anche se il tocco è tutto –
eppure fortificavo
come un maiale con l’impermeabile fortificavo;
e poi furono molte strane apparizioni,
pioggia uggiosa, il sole che trasmuta in veleno
e tutto, tutto un lavorìo di seghe nei cavi del cuore,
ma io fortificavo, fortificavo
portavo rubini e compravo pomodori.
E adesso, di mezz’età,
con la testa d’una diciannovenne,
io sto remando, remando,
con gli scalmi arrugginiti che s’inceppano
e la marea che ammicca e biancheggia
come un occhio esorbitato
ma sto remando, remando,
anche se il vento mi respinge
e so che l’isola non sarà perfetta,
avrà i difetti della vita,
le assurdità della tavola da pranzo.
Ma ci sarà una porta
ed io l’aprirò
e mi sbarazzerò del ratto che ho dentro,
il ratto pestilenziale che mi rode.
Dio lo prenderà fra le sue mani
e lo abbraccerà.
Come dice l’africano:
questa è la mia storia, e ve l’ho raccontata;
che sia brutta, che sia bella,
portala altrove e lasciala in parte
tornare da me.
Mi transito dall’esperienza ancora che remo.
A story, a story!
(Let it go. Let it come.)
I was stamped out like a Plymouth fender
into this world.
First came the crib
with its glacial bars.
Then dolls
and the devotion to their plactic mouths.
Then there was school,
the little straight rows of chairs,
blotting my name over and over,
but undersea all the time,
a stranger whose elbows wouldn't work.
Then there was life
with its cruel houses
and people who seldom touched-
though touch is all-
but I grew,
like a pig in a trenchcoat I grew,
and then there were many strange apparitions,
the nagging rain, the sun turning into poison
and all of that, saws working through my heart,
but I grew, I grew,
and God was there like an island I had not rowed to,
still ignorant of Him, my arms, and my legs worked,
and I grew, I grew,
I wore rubies and bought tomatoes
and now, in my middle age,
about nineteen in the head I'd say,
I am rowing, I am rowing
though the oarlocks stick and are rusty
and the sea blinks and rolls
like a worried eyebal,
but I am rowing, I am rowing,
though the wind pushes me back
and I know that that island will not be perfect,
it will have the flaws of life,
the absurdities of the dinner table,
but there will be a door
and I will open it
and I will get rid of the rat insdie me,
the gnawing pestilential rat.
God will take it with his two hands
and embrace it.

As the African says:
This is my tale which I have told,
if it be sweet, if it be not sweet,
take somewhere else and let some return to me.
This story ends with me still rowing.
Rosaria Lo Russo