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04/04/2011

Del Mar Poesie

Del Mar
I
Non fa niente se la cenere vola via,
il vento sgombera. Quando lo vedo
così il sole, un gong che nessun dio
ancora percuote, immagino che
laddove tu ora giaci tra un secolo
un pittore, come noi invecchiato,
lascia vuota la sua ultimissima tela.
Mia cara, non andare mai in mare
con membra nude. Nature morte:
in fondo nel blu è stata scaricata la sporcizia.
II
I pescatori tornano. Il cane
di Münchhausen fiutò selvaggina in mare
e latrò. Sento ancora
le sirene quando Plutone borbotta.
Le ceste sono a bordo, la rete è stata raccolta,
ma mancano le tracce dei
gabbiani che incantano i bambini.
Si è fatto tardi. Vedi quella coppia,
il tralcio di vite e la rosa canina
intrecciati? Non è forse gioventù?
III
Ci vuole esperienza,
per imboccare una via crucis così
d’un tratto attraverso un orlo scucito.
Il conto, senior, io ardo.
Fra poco mi metti sul balcone
nella posa voluta. Una stella
non si vergogna se le ossa fanno
un tentativo di riunirsi con uno
scricchiolio smorzato. Tremoli piano,
ma mer des souvenirs, ridi.
IV
Non dormo più. La risacca riempie
la camera. Shelley, scroscia avanti
e indietro. E il cuore di Shellet brucia,
e sibila di gioia maligna. Se
ci fosse un’isola qui dove giace
Venerdì io mi raderei la barba
e poi prenderei legna nella notte,
saluterei se una nave desse
contorni all’orizzonte,
ma ciò è vegliare in una fossa.
V
Annuncia il mattino una farfalla,
Parnassius Mnemosyne.
Almeno, lo spero. Fino alla fine
le hanno dato la caccia.
La rivelazione divenne infedeltà
di cose illuminate dal sole, luce
che turbina in una città, e niente
se non l’eternità che le schegge d’oro
ci danno nello splendore scintillante
di acqua, plastica, improvvisamente.
VI
Giaci completamente nudo, a gambe divaricate,
la tua spalla fa una curva bronzea,
hai ogni membro imperlato di liquido.
Respiri ancora, vecchio mare?
Potresti essere una ragazza
e io un Don Giovanni che di notte
ti ha sorpreso a fare il bagno.
La spiaggia fa una parodia, come linea
di sabbia, del confine. Fra poco arriva la marea.
Ein Küstenstreifen nur, per sempre.
VII
Entriamo negli ultimi giorni,
i pescatori salpano.
Su una mano aspetta una cartolina vuota:
una piovra appesa da qualcuno
ad asciugare al sole. Quel bianco,
può essere un camuffamento ma a me sembra
sbagliato. Vediamo ancora giusto
in tempo la baia che nessuno trova.
Lì, al tramonto, faccio
il nostro autoritratto in controluce.
Franco Paris