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04/04/2011

I cercatori d'oro Poesie

I cercatori d'oro
Vagavamo tra i cactus.
Gli avvoltoi ci dilaniavano, i serbi e gli sloveni ci assalivano.
Acqua da nessuna parte.
II cielo era nuvoloso, nevicava.
Le donne e i critici ci hanno abbandonato.
Non avevamo la più pallida idea di geologia e alpinismo.
Siamo partiti per Clondike, viziati, borghesi,
provinciali.
Tutti i feudi ormai erano spartiti
tra Morgan Credentials,
Nippon Steel e Hawking International inc., de Norte America.
Conoscevamo parzialmente la storia sulla crudeltà dei cinghiali,
abbiamo letto superficialmente le leggende sugli alchimisti,
ci siamo portati dietro solo le pasticche per la dissenteria.
Eravamo presuntuosi, laureati.
Frugavamo gelide praterie in cerca di oro
(senza cercarlo mai veramente).
Scavavamo sordide camere d'albergo, cabañas,
piantagioni di bambù, fiumi in piena, cimiteri, immondezzai,
i wadi asciutti e raggelati.
Trovando e non trovando.
Dalle nostre orecchie sfolgorano umide ombre verdi.
Parliamo come serpenti a sonagli.
Vaghiamo tra i cactus.
Gli avvoltoi ci dilaniano, i serbi e gli sloveni ci assaltano.
Non c’è acqua.
Abbiamo la diarrea.
La neve fiocca,
fiocca la neve su Clondike.
Jolka Milič