Nuova collaborazione Casa della poesia e il Fatto Quotidiano
04/04/2011

Alla tragedia dei bambini soldato

Alla tragedia dei bambini soldato
Notte crudele che distrugge in quattro righe
la gioia di aver sentito quanto scritto in tante notti
ascoltando musica dentro e forte alle orecchie
dove il cuore, malgrado tutto, ancora batte
notte che non voglio finisca perché il mattino
sarà orribile a ripensare.
Il fumo distrugge le mie corde
che non sanno più suonare
le vene tese e gonfie di vecchi inariditi
come me che non accettano il destino
e che guardarsi attorno dove niente alberi figurarsi fiori
sognati a un’età ch’era impossibile
notte che tiranna m’inganni mentre io ti amavo
scura e silenziosa come un gatto arrivi
a graffiare con poche parole intense
che mi lasciano insonne a ricordare.
Quale sbaglio assassino quale furto e inganno
quale che ancora ride dietro le mie spalle?
Come potrò alzarmi come ogni mattino
Come vedere un’alba che non c’è?
mentre bambini sparano proiettili drogati
strappati a madri che si spaccano le teste.
Ma in che mondo sono io per occuparmi di me?
Quale strano stupido destino mi trascina e trasporta
ancora in quei giochi sottili che mi hanno ucciso già.
E cosa fare almeno per loro oltre che piangere e gridare.
Mentre giocate coi vostri palloni
milioni di bambini di mitragliatori armati
spaccano e squarciano i loro fratelli e
io, allora complice? Io allora stupido d’amore.
Io odio ferocemente e non posso fare altro
e mi odio per non sapere fare altro.
Che figli di puttana che vi occupate delle torri solamente
e che della Fallaci, anzi della fallaci cosa dite?
Come era innamorata di un terrorista!
E  lo spacciava come eroe nazionale!
Ci cascate come pere marce al primo vento
i  nostri aiuti e le organizzazioni?
Comprano camper per loro coi soldi dello Stato e lì
pochi spiccioli una volta è il Congo, poi il Darfur.
Ma un giorno vi coglieranno nelle vostre case
sgranando bombe come fossero aiuti alimentari.
Mentre in Kenya muoiono per i nostri medicinali scaduti!
Certo questa no, non è poesia, questa è un’altra cosa!
Già conoscete le cosce e i culi di Neruda
non altro? Quando in Cile gli assassinarono Allende,
morì per il dolore provocato dall’assassino Pinochet.
Certo conoscete Lorca e cosa dice alle cinque della sera?
Parla di un torero, parla d’amore tradito?
Cos’è poesia? Se non dire ai naviganti come me
che poeta è colui che sente attorno qualcosa che non va
e cerca di avvisare.
Cerca, oppure si nasconde dietro il volto dell’amata?