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04/04/2011

Santa Maria de Alimundo Poesie

Santa Maria de Alimundo
Mille anni gli esseri lontani
che in questo luogo vissero
salernitani come me e oggi
forse nemmeno osso
nemmeno forse polvere
solo questa seminascosta chiesa
nel dedalo di scale
che l'acqua piovana
lenta riconduce al mare
la pigra la sporca cagna
che ronfa indifferente
agli affannosi traffici moderni
ed ai trapassi eterni.
Le case qui si tengono l'un l'altra
strette sulle stradette
prive di geometria e di sole
s'affacciano finestre di parole
sopra il silenzio di un cortile vuoto
e un gesto unisce lento
le donne del millennio ora trascorso
bianche le trecce bianco
il bucato che il vento asciuga
e l'acqua ha già bagnato.
Nessuna più regina
varca la soglia
dove nascosto giace
un antico dio
nella sua piccola dimora
violata dalle bande di monelli
ricchi di vita di chiodi e di coltelli
straccioni e re di sguardi inascoltati
ignari del mistero della pietra
che un tempo ospitò l'acqua della vita
degli scomparsi loro avi coetanei.
Ma gli orti che sugli orti sono nati
rinnovano il decoro stagionale
frutto cerimoniale persica cerasa
frutto dolce d'oriente
ai vecchi dell'ospizio nella sera
che sale lentamente le sue scale
musica rivenente e al fondo sacra
al lunato golfo ed al turchese cielo
che inghiotte i sogni e scopre
il mare aperto dietro il tuo portone.