Nuova collaborazione Casa della poesia e il Fatto Quotidiano
04/04/2011

Siggil (estratto)

Siggil (estratto)
1.

Vennero,
portavano su un piatto rosso la testa dell’orizzonte.
Anche il miraggio fu evocato,
scendeva lontano in un deserto non lontano.
Labbra battevano come fossero campane,
un alchimista distillava l’elisir di lunga vita,
e il sale combatteva il pane.
E’ il banchetto!
sotto un cielo che riversava nettare
in calici simili a teste di morto.
Quant’è profana l’unione tra il sangue e il cielo.

2.

Cola sangue che non s’arresta -
inchiostro della genesi
inaugurato da Caino.
Come ha ben visto Caino,
non ha percorso lo smarrimento
non ha vissuto l’esilio.
Ed ecco il tempo
trascinato dal sole suo padre, cinto da catene,
da ruote che solcano la terra,
mentre lo spazio è una lanterna spenta.
Non avete forse parlato, voi cose silenziose?
- Succhiando al seno della passione.
- Mistero guidato dal fuoco.
- Fuoco alimentato dal mistero.
Mentre la luce non cessa di piangere,
piange la ragione del globo,
dolendosi per le stirpi dell’esilio.
- In esilio nascono le profezie.
Ma com’è facile mettere il cappello di un profeta
sulla testa di un impostore,
com’è facile mettere il cappello di un impostore
sulla testa della storia.
Tempo
immenso crepuscolo di teste umane.
Fawzi Al Delmi