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04/04/2011

vigilia-di-restare-juan-vicente-piqueras Estratto

Vigilia di restare Nelle sue poesie i miei occhi hanno raccolto schegge di luce che mi hanno portato lungo rotte e sentieri così carichi di nuvole misteriose e avvolgenti da farmi capire che Juan Vicente Piqueras è poeta alto. (Tonino Guerra)
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Vigilia di restare 2017 978–88–86203–81–4 216 Poesia come pane Casa della poesia Raffaella Marzano
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VIGILIA DI RESTARE


Tutto è pronto: la valigia,
le camicie, le mappe, la vana speranza.
Tolgo la polvere dalle palpebre.
Ho messo all’occhiello
la rosa dei venti.
Tutto è a posto: il mare, l’aria, l’atlante.
Mi manca solo il quando,
il dove, un diario di bordo,
carte delle maree, venti a favore,
coraggio e qualcuno che sappia
amarmi come non so fare io.
La nave che non esiste, lo sguardo,
i rischi, le mani della meraviglia,
il filo ombelicale dell’orizzonte
che sottolinea questi versi sospensivi…
Tutto è pronto: davvero, invano.


PREGHIERA DEL MISCREDENTE


L’importante è pregare, non importa chi,
che le domande siano le preghiere
del pensiero, piantino i loro semi
nella nostra solitudine, e non ci sia pace
che, a forza di insistere, sia capace
di non esistere, non abbia altra scelta
che rispondere alla voce di chi la chiama.
Che Dio non esista, è
forse una ragione per non credere in lui?
Dio è il nome della sete, il destino
e la voglia di questa solitudine
che entrambi siamo.
Di nessuno parlo con dio, di dio con nessuno.
Lo scrivo con attenzione e con la minuscola.
Io sono ateo e laico ogni giorno.
Ma ci sono notti amniotiche
in cui la mia anima prega in ginocchio
non importa chi,
chiede, spera, implora.
E la mia anima in ginocchio è una candela
alla cui luce, nella cui notte, scrivo.


ANIMALE D’AMORE


Come un animale d’amore
mi affanno dietro te, annuso le tue orme,
chiedo ai ciechi se ti hanno visto,
ai muti dico che mi dicano di te.
Abbraccio l’aria, bacio il cielo, canto
con voce scalza rotte
che mi portino a te, che ti conducano a me.
Perdo il rispetto della paura. Do unghiate
al mio dolore. Come una bestia in calore
mi affanno dietro te, annuso le tue orme.
Sono il tuo animale d’amore.


IL POCO CHE SO


So che la pena non vale la pena.
So che la gioia non può essere detta.
So che l’amore, questa missione selvaggia,
delicata, impossibile, è l’unico modo
di stare in questo mondo senza errare.
So che la morte risolve tutto.
So che la morte, no, voglio dire la vita
è un cardellino su un albero nudo
o su un mandorlo in fiore,
che canta alla luce,
rendendo grazie al cielo per tutto
senza saperlo.