Nuova collaborazione Casa della poesia e il Fatto Quotidiano
04/04/2011

questa-mano-peritura-33 Introduzione

Questa mano peritura Il verso di Sarah Menefee risale e trae voce dall’umanità ridotta a contar meno della spazzatura a causa della povertà e dell’emarginazione sociale e ne esprime l’abbandono e il dolore; è un verso ridotto a scheggia da una grande rabbia che ha fatto esplodere la poesia in atroci frammenti.
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Sempre più in questi ultimi anni la poesia di Sarah Menefee è andata verso un’essenzialità e una condensazione che attingono ad una dimensione di assoluta pregnanza e profondità. Da raccolte precedenti come "I’m not Thousandfurs" o "Plese Keep My Word" sino all’ultima opera tradotta in italiano prima di questa, "The Blood about the Heart" questa tendenza si è accentuata, e si è fatta strumento di una penetrazione acuta e straziante nei punti più nevralgici del tessuto umano, sociale e psichico.
Il suo verso risale e trae voce dall’umanità ridotta a contar meno della spazzatura a causa della povertà e dell’emarginazione sociale e ne esprime l’abbandono e il dolore; è un verso ridotto a scheggia da una grande rabbia che ha fatto esplodere la poesia in atroci frammenti.
Questa scheggia tremenda è il gergo della strada con le sue crudezze e le sue fioriture fuso con una componente visionaria (the visionary inpouring) che a momenti evoca tratti di un’apocalissi o di una catastrofe, o emerge da una nebbia che è già oscurità, sintomo e sfondo dell’assenza e della solitudine. Qualcosa viene detta dal buio, qualcuno si allontana nella nebbia che si fa buio. Tale assenza di luce evoca il suo opposto: se tutto si crepa e si spacca vengono fuori fuoco e luce ? Se c’è un brandello di gioia nel cuore può mai essere estinto?
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