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04/04/2011
Quella simbiosi con la pittura
28/06/2008 Giovanni Piccioni MOBYDICK (Suppl. Liberal)

In "Quadreria dell’Accademia e altre poesie" (Multimedia edizioni), Giancarlo Cavallo compone una pinacoteca immaginaria. Come nota nella prefazione Francesco Napoli, essa, nell’invenzione poetica di stampo espressionista, risale per lo più ai secoli XVI e XVII: l’untore, le streghe, il rogo e la peste compaiono nell’incipit di Angelo Maria Devoto, e analoga è la collocazione temporale di Giovanni Dragoni, capitano di ventura che non arretrò di fronte a nessun misfatto. Tale cronologia presenta due eccezioni: "Autoritratto di Vincent", collocabile a fine XIX e "Nadia d’inverno" agli inizi del XX secolo. La galleria è un poema formato dalle vite straordinarie di personaggi immaginari. La poetica di Cavallo mira a ricercare la parola capace di colmare la separazione tra la scrittura e la percezione delle cose e dell'uomo, definita dalla citazione iniziale di un passo tratto da Le parole e le cose di Michel Foucault. Nella tela che ritrae Narciso Patrizi l'autore ha introdotto più di un elemento della sua poetica: «l'arte/ d'incatenare parole/ alla tua volontà» implica l'abolizione dell'horror vacui del foglio bianco. Nello stesso ritratto si legge: «E il bianco del foglio/ finì per sembrarti/ giorno dopo giorno/ sguardo dopo sguardo/ uno sconosciuto/ mondo da esplorare». Narciso Patrizi, inoltre, è un probabile alter ego del poeta: ritrae uno scriba che traccia la propria «memorabile autobiografia», nell'apparenza poetica di silenzi e ombre, fra donne amate, il profumo sensuale del peccato, i nemici, i duelli, le avventure marittime e le foreste. I due segni, quello pittorico e quello poetico, procedono in simbiosi. Ma nell'"Autoritratto (in forma di mano)" pittore e poeta coincidono in una constatazione stupefatta: «nessuno conosce se stesso», e l'io non è rappresentabile compiutamente. Alla "Quadreria" fanno seguito tre poemetti, i primi due dei quali ("Sarai Sarajevo" e "Poema a matita per Pier Paolo Pasolini") ricchi di tensione morale e due sezioni poetiche composte tra il 1998 e il 2006. Giovanni Piccioni