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04/04/2011

nel-cuore-del-cuore-di-un-altro-paese Estratto

Nel cuore del cuore di un altro paese «Sono allo stesso tempo un'americana ed un'araba e a volte queste identità sono in conflitto una con l'altra, non tutti i giorni, neanche spesso, ma di tanto in tanto divento una montagna squassata da un terribile terremoto.» Un libro straordinario di una scrittrice straordinaria, la più importante della diaspora araba ed icona dell'emancipazione femminile.
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Nel cuore del cuore di un altro paese 2010 88-86203-57-8 120 Altre Americhe Raffaella Marzano, Sergio Iagulli Raffaella Marzano
15,00 €
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POSTO
Dunque ho solcato i mari e sono venuta …
a B …


una città sul mare, in Libano. Sono passati diciassette anni. La mia assenza è stata un esilio da un esilio. Sono una di quelle persone che fanno sempre quello che fanno gli altri … ma con qualche settimana di anticipo. Un pesce in un mare caldo. Non una casa per riparo, ma un letto, di casa in casa, e i vestiti sgualciti su un solo scaffale. Sono in cerca di amore.

TEMPO
A Beirut c’è una stagione e mezza. Spesso, l’aria è immobile. Mi alzo la mattina e respiro a fatica. L’inverno è umido. Mi fanno male le ossa. Ho un vicino che sputa sangue quando alla fine piove.

LA MIA CASA
Quando ero bambina, mio padre costruì una casa vicino alla scuola tedesca così avrei potuto andarci. La scuola si trasferì mentre lui stava finendo il tetto. Da allora la mia proprietà è stata data in affitto al prezzo più basso in città. Le leggi non mi consentono di mandar via gli affittuari. Comunque ho paura delle case come ho paura delle tombe.

UNA PERSONA
L’altro mio vicino (di vicino in vicino coprirò il mondo) vende uccelli. E gatti. Una volta è nato un gatto siamese, ed era veramente siamese: aveva due teste, quattro orecchie, due corpi, due set di quattro zampe, due code. Il mio vicino ha in vendita una scimmietta, che è cresciuta negli ultimi diciassette anni e mezzo. Il negozio sta di fronte a un giornalaio che è fallito. Da allora, tutte le finestre sono chiuse.

FILI
Sono pochi, e, dato che non ci sono alberi a Beirut, i pali dei fili sono geometrici simulacri morti degli alberi. Archetipi morti. Per quanto riguarda gli uccelli, i cacciatori libanesi li hanno uccisi tutti. Ora stanno uccidendo anche gli uccelli siriani.

LA CHIESA
Abbiamo chiese, moschee e sinagoghe. Tutte ugualmente vuote di notte. Nei fine settimana, molte mosche abbandonano i loro giardini. La gente entra.

LA MIA CASA
Dovrei dire il mio lato del letto. Mezzo letto diventa una grande casa di notte. I miei sogni hanno il potere di espandere lo spazio e mi fanno vivere nelle più grandi magioni. Durante il giorno non importa. Ci sono molte strade, pochi residui marciapiedi, e, sì, i Café Express nei quali mi trasferisco braccata dai ricordi.


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