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04/04/2011

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La poesia è il mio destino
08/05/2002 Eliane Oliveira MUSIBRASILMUSICA

Ora è possibile leggere la poesia di Lêdo Ivo anche in italiano. Il poeta, membro della Accademia Brasiliana di Lettere dall'86, è stato all'Ibrit (Istituto Brasile-Italia) di Milano per presentare la sua Antologia. Un incontro tra pochi e, forse per questo, un incontro abbastanza informale, tra la lettura di una poesia e l'altra e due chiacchiere nel migliore stile brasiliano: senza alcuna fretta! A Lêdo Ivo non piace una platea muta, e lo dice subito. Dopo pochi minuti di presentazione ha lasciato tutto alla voglia di domandare. Lui è un nordestino brasiliano, di Maceió. Un cittadino di tanti mondi: quelli immaginari in cui lo conduce la sua poesia, e quelli reali in cui si reca per diffondere i suoi versi. Scrive dall'adolescenza e a oggi ha prodotto 39 opere, delle quali 13 sono state pubblicate in Inghilterra, Danimarca, Stati Uniti, Messico, Perù, Spagna e Venezuela. Ha già abitato a Parigi e girato il mondo, ma sempre ritorna alla sua Maceió, capitale dell'Alagoas, uno degli stati più poveri, ma anche più belli del Brasile. "È la mia Venezia, con le sue isole, lagune, il porto e tanti ricordi della mia gioventù", afferma. Il porto, per lui, è un luogo affascinante. "Le esperienze di viaggi e culture diverse sono eredità che un poeta non riceve mai passivamente". Se qualcuno chiede delle sue influenze, risponde senza pensare un attimo: "Sono brasiliano e per quello ho subito l' influenza della poesia brasiliana, ma il mio marchio d'origine, la mia Maceió, il mio regionalismo, sono molto forti. Chi conosce Dante sa che cosa è questo. Lui è il poeta italiano più regionalista che io conosca". Per Ivo, dopo Pasolini non è più apparso un grande poeta italiano. "Non tutti i secoli producono un buon poeta". Lêdo Ivo definisce la poesia come un'operazione verbale. "La creazione poetica è un territorio unico che nasconde e rivela. La sincerità estetica è diversa dalla sincerità personale. Sono tante le cose che riusciamo a dire, oppure a nascondere, soltanto tramite l'arte". Sulle traduzioni ha una opinione molto tranquilla. "Non sono per la traduzione fedele, ma per la traduzione possibile; e poi un libro tradotto è un strumento che serve ad avvicinare le persone. Anzi, un libro dovrebbe essere tradotto varie volte da varie generazioni". Giornalista, avvocato senza mai esercitare la professione, romanziere, Lêdo Ivo ha iniziato nella letteratura nel 1944, con il libro di poesia "Le immaginazioni". Ha scritto vari romanzi e quando gli è raramente accaduto di scrivere in prosa non è rimasto soddisfatto dal risultato. "La prosa è il superfluo del guerriero poeta… la poesia è un destino." Eliane Oliveira